ADD IT UP!
Project: ADD IT UP! Ovvero come emergere dalla laguna
Typology: 15 Mostra Internazionale di Architettura La Biennale di Venezia - Padiglione Venezia
Site: Venezia
Year: 2016
Designer: La Macchina Studio
Web communication & Video production: Bearts
Collaborators: Deltastudio
Link: www.additup.it
Add it up! envisions an adaptive and incremental development of the area of Porto Marghera. Following abandonment and decommissioning of the first industrial factory, it is expected to be rehabilitated by activities with high regenerative potential, able to reactivate the surrounding urban pattern.
Restoring infrastructure and ecological networks, starting from the implementation of what exists to a rebalance of the ecosystem equilibrium, bringing to zero the ratio of resources consumed and produced energy. The structure is self-sufficient and can continue to grow.
On the ashes of the ferocious exploitation of the lagoon, the new city will rise: collective, additional, metabolist, productive, bold, striking, whose towers will rise outsize. They have the task to shape new backgrounds, embody new symbols as monuments able to accelerate the processes of urbanization.
The new city is not growing in the wake of isolated and individual creative expression but from community decisions, in the exercise of real aspirations of a clearer definition of its identity.
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Add it up! illustra uno sviluppo adattivo e incrementale dell’area di Porto Marghera. A seguito dell’abbandono e della dismissione dei primi impianti industriali si prevede una riappropriazione degli stessi ad opera di attività staminali ad alto potenziale rigenerativo, capaci di riattivare il tessuto urbano circostante.
Ripristinate le reti infrastrutturali ed ecologiche, a partire dall’implementazione dell’esistente, si procede ad un ribilanciamento degli equilibri ecosistemici riportando a zero il rapporto tra risorse consumate ed energia prodotta. L’organismo è autosufficiente e può continuare a crescere.
Sulle ceneri dello sfruttamento feroce della laguna nasce la nuova città: collettiva, addizionale, metabolista, produttiva, audace, sorprendente, le cui torri si alzano a dismisura. Loro è il compito di configurare nuovi sfondi, di incarnare nuovi simboli, di farsi monumenti capaci di accelerare i processi di urbanizzazione.
La nuova città non cresce sulla spinta di isolate e individuali espressioni creative, ma a partire da scelte comunitarie, nell’esercizio visivo e concreto di volontà e aspirazioni e nella continua ridefinizione delle proprie identità.