UN'IDEA, UNA CITTà 

Project: Un'idea, una città
Typology: Concorso di progettazione
Site: San Giovanni Valdarno (IT)
Year: 2017
Designer: La Macchina Studio


San Giovanni Valdarno è un comune delle Terre Nuove fiorentine e una città di fondazione con un preciso disegno urbano scandito da due assi stradali perpendicolari tra loro che dividono la città secondo un perfetto rigore geometrico.
Il cardo e il decumano, come nell’impianto urbanistico romano,  confluiscono in un ampio spazio centrale che è il cuore del paese.
Tutto ruota intorno alla piazza che diventa il luogo simbolo della città e dei cittadini. Oggi come in passato è il luogo deputato per gli eventi e le festività organizzate dalle amministrazioni locali.
Al centro della piazza vi è il Palazzo Pretorio o di Arnolfo che per secoli è stato il luogo del potere e, sebbene mantenga ancora la sua funzione di accentratore, oggi risulta sacrificato a causa della viabilità.
Gli assi stradali corrono tangenzialmente al Palazzo e frammentano lo spazio che non risulta più leggibile come un unico grande vuoto ma viene diviso in porzioni residuali senza nessuna relazione.
A sottolineare ancora di più la scansione spaziale sono i cambi di materiale nella pavimentazione, che vede la pietra serena per la viabilità e il portico del Museo a cornice delle due piazze pedonali antistanti apparecchiate in laterizio
 
Al fine di riconsegnare alla città uno spazio pubblico vivibile e coinvolgente si prevede un intervento strutturato in più fasi.
Dapprima si prevede la ridefinizione dell’area pedonale attraverso la tessitura di un unico rivestimento in laterizio che includa il portico del Museo a rammendo delle porzioni di pavimento già esistenti
Immaginiamo un ampio red carpet che inviti i visitatori ad entrare al Museo e allo stesso tempo renda maggiormente fruibili gli spazi collaterali del loggiato.
La nuova pavimentazione potrebbe sostituire quella attuale o semplicemente essere poggiata su di essa, proprio come un tappeto, sostenuta da una sottostruttura modulare che riesca a gestire con facilità i salti di quota e le sconnessioni dell’attuale piano di calpestio.
La seconda fase del progetto lavora con il tempo e la temporalità. Una serie di oggetti colorati invadono lo spazio che si trasforma nel luogo del possibile e il tappeto si colora di magia!
Al fine di promuovere il Museo e le sue attività, l’area pedonale viene  allestita di volta in volta con oggetti temporanei  che possono essere tanto componenti di arredo urbano quanto dispositivi di comunicazione in grado di interagire con lo spazio e le persone.

La trasformazione della piazza in un grande spazio pubblico pedonale consente al Palazzo di Arnolfo di riacquistare una posizione di centrale importanza all’interno del tessuto urbano.
Il Museo delle Terre Nuove dona un interessante contributo al panorama culturale di tutto il territorio attraverso il coinvolgimento dei visitatori in attività fortemente interattive e nell’organizzazione di giornate educative mirate soprattutto ai più giovani.

LA STRATEGIA DELLA CULTURA
Al sito internet e ai social network, riferiti al Museo, il progetto affianca alcuni dispositivi finalizzati alla pubblicizzazione degli eventi organizzati.
In occasione di un incontro con gli alunni delle scuole ad esempio, gli spazi del portico possono essere allestiti con elementi più o meno modulari che fungano da seduta o,  in caso di una manifestazione da svolgere in tutta l’area delle piazza, possono essere inseriti differenti complementi in grado di fornire illuminazione o riparo a seconda delle necessità.
Tutti gli elementi sono temporanei e possono anche essere progettati di volta in volta ma l’operazione trasmette quanto il Museo sia attivo e capace di rigenerare anche gli spazi urbani adiacenti. Il Museo della Città si apre alla Città!
La strategia è da intendere come un’operazione promozionale a beneficio del Museo. In alcuni casi attraverso una vera e propria pubblicizzazione degli eventi e del Museo mediante “oggetti messaggeri” capaci di comunicare con gli utenti tramite uno screen, un qr-code o un dispositivo sonoro. Altrimenti, impadronendosi dello spazio mediante un’istallazione artistica di oggetti oppure ripensando temporaneamente lo spazio con elementi di arredo urbano.
 
IL MUSEO E LA COMUNITÀ
Gli oggetti che invadono lo spazio della piazza e del loggiato attorno al Museo possono essere commissionati anche ad artisti o società, interessati ad usufruire di questa vetrina per sponsorizzare il proprio lavoro, incoraggiando il Museo a dialogare con nuovi interlocutori.
In altre occasioni, invece, i cittadini stessi, di tutte le età, possono essere gli autori oltre che i destinatari delle opere se è il Museo ad organizzare workshop o laboratori artistici, all’interno dei quali realizzare alcuni manufatti in autocostruzione, così da stimolare la socialità, il dialogo tra generazioni e il senso di appartenenza.
 
SPAZIO ALLA CITTÀ
La piazza diventa un palcoscenico sul quale mettere in atto ogni volta nuove scenografie per nuove rappresentazioni in cui i cittadini siano gli attori protagonisti.